I fisici, Friedrich Dürrenmatt, Giulio Einaudi editore, Collezione di teatro,1975
Commedia apparentemente innocua, è in realtà un'analisi dei rapporti tra  scienza e potere, un'interrogativo su quale sia il destinario finale  della ricerca scientifica, del rapporto tra lo scienziato e l'umanità.  Assolutamente originale, il testo gioca sulla pazzia e attraverso la  finzione della finzione mette in luce una realtà carica di assoluto  pessimismo.
La commedia narra di un fisico nucleare, Möbius, che scopre la formula  universale del sistema per tutte le scoperte. Onde evitare che i suoi  studi finiscano nelle mani sbagliate si fa internare in una casa di  cura, Les Cerisiers, fingendosi pazzo. Lo seguono, inscenando la stessa  malattia, un agente segreto americano che fa finta di credere di essere  Newton, e una spia comunista, che dice di credersi Einstein. Questi  intendono impossessarsi della formula segreta, ma, al termine della  pièce, l’unica persona che riuscirà a ottenere le carte, sarà la  proprietaria della clinica, Mathilde von Zahnd. Costei è l’unica vera  folle, che intende assoggettare tutto il mondo con la scoperta di  Möbius.
 
 
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