Oltre il giardino (Being There) è un film del 1979 diretto da Hal Ashby, con Peter Sellers, Shirley MacLaine, Melvyn Douglas, presentato in concorso al Festival di Cannes del 1980.
È un film speciale, di quelli che ogni tanto rivedi e ogni volta ti fa ricordare la bellezza del cinema e la grandezza di Peter Sellers.
Campi lunghi, tanti campi lunghi con i quali Hal Ashby ti fa entrare in queste grandi scenografie, entrare letteralmente, andare oltre l'obiettivo: come se non ci fosse, senza pellicola, schermo, televisore.
Gli ambienti rivelano una ricchezza immensa, di lunga data, quasi antica, e parlano della caratura del personaggio interpretato da un ultraottantenne e bravissimo (premio oscar attore non protagonista) Melvyn Douglas, del suo enorme potere.
Al centro della storia c'è Chance, il personaggio interpretato da Peter Sellers. È un'uomo di mezza età cui la natura non ha dato una grande intelligenza. Al di fuori del giardinaggio, mestiere ed arte che conosce profondamente, Chance è spaesato, non ha alcuna esperienza del mondo né è in grado di farne.
Chance non può fare a meno di guardare la tv, e il mondo lo conosce così, attraverso la televisione, sempre banale, superficiale, fittizia. E di quel mondo non c'è nulla che veramente valga la pena di apprendere e di trattenere.
È un personaggio che da subito ispira simpatia, lo si ama e lo si vorrebbe proteggere quando, suo malgrado, si trova a confrontarsi con il mondo reale.
La sua calma, la sua naïveté, lo fanno sembrare un essere molto profondo, intenso e il mondo del potere lo accoglie quale fenomeno di intelligenza e di grande sensibilità politica. La televisione lo reinventa come grande personaggio pubblico, così che dal nulla da cui è arrivato finisce con l'essere forse candidabile alla presidenza degli Stati Uniti.
Così questa commedia mette in ridicolo il potere, racconta la grande difficoltà del comunicare, e dimostra come si possa confondere l'apparenza con la sostanza. Assegnando alla tv il compito di far nascere le più improbabili personalità, il regista sembra presagire la televisione di oggi.
In un racconto che sembra quasi toccare il tema "biblico" della purezza, con il personaggio che arriva a camminare sull'acqua, Peter Sellers compie una sorta di miracolo: con un accurato minimalismo riesce a restituire un'incredibile caratterizzazione. Il suo Chance "Giardiniere" è straordinariamente vero.
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