E’ una notte di pioggia scrosciante. Appoggiato sul tavolo, la mano che regge la fronte, irrigidito sente una goccia formarsi nell’occhio destro. Si gonfia, si appesantisce e giù sullo zigomo. Poi anche il sinistro e poi più niente.
Si sente bloccato, cemento armato. Ricorda la musica di quel film, e scrive:
- Prigioniero, nella gabbia di dolore intorno alla quale è costruito il mio corpo vado con la musica straniante e accompagno non ricostruito il virus metallico industriale nel mentre le menti sconvolte dalla cyborg-allucinazione sono contagiate: una lotta tra il feticista del metallo e l’uomo, ormai-metallo, ormai contaminato, ricostruito rigenerato nella sua degenerazione, uno contro l’altro nel diventare somma di potenze, quando la rabbia trasmuta in potere e il dolore in forza.
Kerahl stringe i denti: neppure scrivere serve a qualcosa. Lui non è Tetsuo e il dolore non diventa forza. Nemmeno la birra: una rossa l’ha colpito tempo fa, e con forza. Ma ora c’è solo questa bionda, poco carattere, soprattutto poco spirito. D'altronde neppure bere è mai servito a molto.
Si crede Tetsuo, o vorrebbe. Ma il suo dolore non è finzione o metafora e scrive:
- Non qui dove il dolore, quello vero, fisicamente incastrato sembra un reticolo costruito su un innesto di luccicanti orpelli e di ingranaggi, e di tubi perforanti, trapassanti. Ma che pure non trasfigura, non crea, non fonde in uno strumento o in arma o in utensile ma trasforma le cose fuori da sé nella rabbia che è impotenza fisica e inadeguatezza mentale.
- Cristo. Aggiunge, e poi cancella.
Scarsi e lenti riflessi, aggrappato alla sciarpa sa che deve prendere la sua dose, ma con l’oppio muore il pensiero. Rimanda e si sporge ad aggiungere:
- La velocità s’impone come differenziale dell’esperienza, nella contrapposizione dei ritmi opposti, la sua rapidità, anche nel montaggio, e lo spostamento fisico per i razzi innestati contro la mia che diminuisce in misura sempre maggiore con l’attenuare delle distanze, e l’intercalare dello spasmo che impedisce di avere fretta.
Ricorda la scena della gamba, s’immagina di ripeterla su di sé, chiodo scaccia chiodo, ma quale sarebbe il finale… meglio cedere al piacere evocato, o al godimento scomposto, il grande antidoto. E quindi aggiunge:
- Il perché viene dopo e il racconto disgregato fluidifica negli oli e negli eccessi di umori, nel sesso e nell’amplesso, totale e definitivo, come sempre a riprova dell’esistenza e dell’inconsistenza in quella sua assenza possibile.
Perciò si calma e prende le sue medicine, perchè ha appena fatto o ricordato una vecchia e strategica constatazione: la causa è il risultato dell’effetto.
Tetsuo conosciuto anche come Tetsuo: The Iron Man è un film del 1989, diretto da Shinya Tsukamoto.
Nel 1992 il regista ne ha girato un remake a colori e con budget più sostanzioso intitolato Tetsuo II: Body Hammer, che non ha però raggiunto la notorietà del primo.
Trama
Un auto-feticista estremo (interpretato dallo stesso regista) è solito innestare componenti metallici vari nel proprio corpo. Quando l'ennesima cruenta applicazione rigetta, spaventato scappa per la città, finendo investito da un automobilista di passaggio assieme alla fidanzata. Ritenendo morto l'investito, i due decidono di gettarlo nel bosco senza avvertire le forze dell'ordine. La situazione inconsueta eccita la ragazza al punto di pretendere un rapporto sessuale di fronte al cadavere. Il film non chiarisce se il feticista sopravviva, se si tratti di un'oscura maledizione o se sia l'investitore ad impazzire, ma da quel momento l'uomo inizierà una graduale trasformazione in uomo-macchina. Tutto inizia quando radendosi scopre di avere un piccolo condensatore al posto di un pelo di barba. In seguito, in una delle scene che hanno reso celebre la pellicola, l'uomo subisce la metamorfosi del pene in una fresa gigante, con cui penetra a morte la fidanzata. L'uomo si scontra infine con il feticista che credeva morto, tra le rovine post-industriali che diventeranno parte di entrambi i corpi durante lo scontro. I due finiscono per fondersi in un'unica enorme creatura biomeccanica, pronta a seminare morte e distruzione nel mondo.
Scheda tratta da wikipedia
mhai fatto venire voglia di rivedere il film e di prendere dell'oppio. non male.
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